4 marzo 2013

Biancaneve Nella Foresta Nera

Da poco tempo si è smesso di parlare del nuovo kolossal di Rupert Sanders dedicato ad una versione dark e più cruenta della favola di Biancaneve, ma qualche giorno fa mi sono ritrovato a sfogliare una rivista di cinema e a venire a conoscenza di questa pellicola del 1997 che aveva le stesse identiche pretese, senza però voler per forza ricalcare la moda fantasy/romantica che vive così prepotentemente nei film di oggi. L'idea originale che sta alla base di questo film è quella di basarsi sulla malvagia matrigna, qui impersonata da una eccellente Sigourney Weaver, evitando terribili errori di sceneggiatura e analizzando in maniera interessante lo scivolamento nell'oscurità del personaggio, sebbene non fosse completamente candido  neppure all'inizio del film. La regina agisce nell'ombra, nascosta agli occhi degli altri, subdola e cattiva, egoista e perfida come deve veramente essere, e grazie alla Weaver e al make up del reparto trucco tutto questo funziona bene.
Dall'altra parte abbiamo un altro grande della recitazione nel ruolo del papà di Biancaneve (o Lilli, diminutivo di Liliana, come viene chiamata in questo film), ovvero Sam Neill, grazie al quale riusciamo ad avere un nuovo angolo di visione della storia, ovvero l'amore paterno sempre trascurato nelle numerose rivisitazioni della fiaba. Ad impersonare la protagonista una sconosciuta Monica Keena, che non brilla come gli altri due ma che va comunque citata per importanza. Il regista Michael Cohn si affida ad un realismo medievale/fantasy piuttosto originale ma non sempre efficace, lasciando spazio alla convincente fotografia di Mike Southon ed evitando di inasprire la situazione con creature magiche che spuntano a caso e sequenze senza senso. La coerenza della sceneggiatura di Thomas E. Szollosi e Deborah Serra fa in modo che questa pellicola non salti da un genere all'altro e che racconti l'amore filiale sotto due aspetti importanti: le premure di un padre affettuoso e la vendetta di una madre privata del suo figlio, ma non voglio scivolare in spoiler più grossi di questo. Peccato però che il ritmo della storia ne risenta fortemente e che questo film alla fine non riesca a convincere al 100%. Appiattito da una mano inesperta come quella di Cohn Biancaneve nella foresta nera risulta essere qualcosa di già visto e ridondante e la storia non riesce mai a prendere il volo nonostante molte sequenze d'azione e di tensione piuttosto carine. Anche le musiche di John Ottman cercano di dare qualcosa di più a questo film, ma alla fine nemmeno lui è in grado di regalare nuova linfa ad una pellicola nata come risultato di un periodo di abusi del genere fantasy e quindi frutto di un progetto fine a se stesso. Se comunque vi capitasse di ritrovarvelo in programmazione in TV, vedere questo film non sarebbe il male più grande che possa capitarvi. Il mio consiglio è di dargli comunque un'occhiata, quantomeno per vedere una Sigourney Weaver diversa dal solito e Sam Neill in un genere in cui si è cimentato poco, se non si tiene dell'ottima interpretazione che ha offerto al Merlino televisivo e al suo diretto sequel e a poche altre cose. Non una pellicola da prendere al volo, ma nemmeno un film su cui sputare veleno, insomma una mela marcia solo a metà.


6 commenti:

  1. L'avevo visto parecchio tempo fa e non mi era dispiaciuto.
    Sicuramente meglio dell'obbrobrioso Biancaneve e il Cacciatore, ma è come sparar sulla croce rossa.

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  2. Mi pare che in questi giorni lo trasmettono su Raimovie sono indeciso se vederlo o meno...

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    1. Come ho detto alla fine vederlo o non vederlo è più o meno la stessa cosa, se hai un'oretta e mezzo da perdere, la passerai in compagnia di due mostri sacri della recitazione e una messa in scena tranquilla ma mai sciocca.

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  3. Lo facevano su Raimovie, e mi sembrava una tale trashata che non ho voluto perdermela... purtroppo ci ha pensato la malasorte. Dovrò rimediare.

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