22 febbraio 2015

Il Settimo Figlio

Che cosa si ottiene quando si decide di mettere in scena un film fantasy dopo che il genere ha ormai dato tutto quello che doveva dare e detto tutto quello che doveva dire con tante e ripetitive saghe che, nonostante quel briciolo di originalità insito in loro, non sono riuscite ad attecchire sul pubblico? Penso ai continui flop de Le Cronache di Narnia (dal primo in poi in costante caduta libera qualitativamente ed economicamente, fino allo stop della serie) e, soprattutto, a La bussola d'oro, che non ha mai ottenuto il via libera per il suo sequel, nonostante i buoni presupposti. Ecco che Hollywood ci riprova di nuovo con Il settimo figlio, film firmato Universal e arricchito da un cast di tutto rispetto, con il bel faccino di Ben Barnes a sostenere la locandina e il nome altisonante di Jeff Bridges ad attirare il pubblico; assieme a loro la bravissima Julianne Moore nei panni di una strega cattiva come poche. Nel senso che le altre streghe del film non sono poi così cattive, dunque continui a chiederti continuamente il perché di tutta questa bolgia tra maghi e streghe, di questa terrificante guerra che non dovrebbe esistere se, in fondo, le creature malvagie non sono tutte malvagie e i maghi sono quasi tutti estinti.
C'è dell'astio dovuto a dei trascorsi, dunque, tra Bridges e la Moore, ma questi trascorsi non vengono mai approfonditi e le sottotrame sono appena accennate, lasciando spazio alla scontatissima trama principale del settimo figlio di un settimo figlio, nato da una strega e apprendista dell'ultimo mago, il quale si innamora di una mezza strega che parteggia per il nemico più per diritto di nascita che per posizione politica. E nemmeno questa viene conclusa, una volta giunti alla fine, probabilmente per lasciare spazio ad un potenziale sequel qualora gli incassi lo permettano. Se da un lato, quindi, la sceneggiatura di Steven Knight e Charles Leavitt risulta incompiuta e superficiale, dall'altro ci si sarebbe potuto aspettare qualcosa dalla regia del russo Sergey Bodrov, il quale purtroppo non riesce ad offrire nulla di nuovo o di particolare. I mostri, le ambientazioni e il design risultano molto, troppo derivative da tantissime saghe fantasy già viste (Il Signore degli Anelli su tutti, con il quale ormai nessuno può evitare di confrontarsi. Ma tiriamo in ballo anche qualche ammiccamento a Harry Potter, già che ci siamo) e sullo schermo non si nota niente che possa colpire l'occhio di uno spettatore capace di accontentarsi anche solo di qualche simpatica innovazione visiva. Dunque tutto si riduce a qualche papabile combattimento tra maghi e streghe, che purtroppo non sfruttano la componente magica, la quale avrebbe potuto proporre delle battaglie quantomeno epiche, che invece si limitano alle classiche scazzottate e bastonate. Nessun duello magico, nessun singolar tenzone e nemmeno un'azzuffata tra draghi e uomini come si deve; solo botte da orbi in un film che in realtà avrebbe dovuto offrire tutt'altro. Risultato scadente per un cast interessante, consigliato solo ai fanatici del genere a cui va bene tutto, ma decisamente sconsigliato in 3D: superfluo e inutile tanto quanto tutta la storia. 

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